Eliodoro Lombardi

Poeta, letterato, politico

Ignazio Eliodoro Lombardi (Trapani 1834 – Palermo 1984) è uno dei profili più illustri della nostra città. La sua vita è stata segnata dalla sua attività culturale, politica e letteraria.

Figlio di marsalesi, Maria Marrone e Tommaso Lombardi, è nato a Trapani il 5 Aprile 1834, cominciò la sua formazione nelle scuole del seminario vescovile di Mazara del Vallo. Si trasferì a Palermo per frequentare giurisprudenza, materia che poco in realtà si avvicinava alla sua personalità, ma riuscì a laurearsi anche se non intraprese mai la professione legale. È proprio a Palermo che si avvicinò al mondo della politica, in quegli anni erano iniziati i primi fermenti rivoluzionari che coinvolsero personalmente il Lombardi. In una delle sommosse che avvennero a Palermo, perse la vita un suo caro amico, tale Garzilli, episodio che segnò profondamente l’animo del poeta. Inoltre, sempre in quel periodo, si avvicinò ai liberali di Palermo, vicini alle idee mazziniane, anche se non tutti i patrioti condividevano la pregiudiziale repubblicana.

Per quanto riguarda l’inizio della sua attività letteraria e culturale, è nel 1854 che cominciò ad allestire, nei principali teatri siciliani, le cosiddette Accademie di versi improvvisati, che consistevano in canti patriottici con un velato intento politico.  La sua grande capacità d’improvvisazione venne fuori in diverse occasioni, sia a Palermo sia in Sicilia orientale, in particolare a Siracusa, Milazzo e Messina. Proprio a Messina, i suoi versi suscitarono tantissimo entusiasmo per le parole Patria e Libertà. Fu quello il momento in cui gli venne cambiato il nome, da Ignazio ad Eliodoro, nome che lo rese celebre non solo in Sicilia ma soprattutto in Italia.

Da quel momento in poi Eliodoro lasciò la Sicilia per cominciare un lungo viaggio fatto di fughe e peregrinazioni per tutta la penisola. Fu proprio per una sua improvvisazione sul tema: “L’Italia alla tomba di Vittorio Alfieri”, presso L’accademia di Reggio Calabria, che dovette darsi alla fuga, dopo un tentato arresto da parte di sgherri borbonici.

Dopo lo sbarco dei Mille a Marsala, Eliodoro tornò a Palermo per unirsi al movimento rivoluzionario, aiutato dall’amico Filippo Lo Presti riuscì a diffondere proclami e volantini, fino a quando il 27 Maggio 1860 si unì alle giubbe rosse, combattendo al fianco di G. La Masa. Continuò a seguire il comandante Garibaldi fino a Volturno, in seguito si recò in Piemonte dove nel 1862 pubblicò il volume “Melodie, Canti italici e visioni”. A questo volume fu riconosciuta un’importanza tale da conferire al Lombardi l’incarico di docente di lettere italiane all’università di Parma, anche se dovette lasciare quasi subito questo incarico per segrete ragioni politiche.

Da quel momento in poi si distinse come docente di letteratura e storia in diversi licei d’Italia: a Brescia, Bergamo, Verona, lasciando un’impronta profonda tra i suoi allievi.

La sua vita è segnata dalla fusione tra letteratura, insegnamento e impegno militare e politico, infatti proprio nel 1866 lascia moglie e figlia e l’insegnamento per arruolarsi nel sesto reggimento volontari sotto il comando di Nicotera, durante la guerra per il riscatto del Tirolo e Venezia.

In quegli anni rimase vedovo e solo nel 1880 si risposò a Bergamo con Monica Perego, dalla quale ebbe il suo secondo figlio Ugo.
Proprio in quegli anni abbandonò le imprese rivoluzionarie per dedicarsi completamente all’insegnamento. Insegnò storia, sua materia prediletta, al liceo di Verona e letteratura italiana al liceo Vittorio Emanuele di Palermo. Rimase a Palermo dove insegnò al R. conservatorio di musica, estetica e lettere. Dal 1866 insegnò lettere anche a Marsala.

Morì a Palermo il 16 Marzo 1894, durante una lezione sul Paradiso di Dante che stava tenendo all’università.

La città di Marsala onora il suo concittadino illustre sia con questo busto, sia intitolandogli una strada, la stessa in cui oggi è ubicato il Liceo Classico.

Eliodoro visse in tempi travagliati per la patria; la sua attività militare e letteraria si fondono fino a produrre opere di sublime bellezza. Fu poeta, filosofo, soldato, maestro e il suo ingegno e la sua intelligenza si unirono anche ad un’animo molto sensibile.